IX^ Giornata Nazionale Ferrovie Non Dimenticate: “Il territorio abbandonato”

Nella IX edizione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Non Dimenticate, patrocinata anche dalla Regione Marche, che si svolgerà il 3 aprile alla stazione di Urbino, si vuole dare rilievo alle conseguenze dovute  all’ assenza del collegamento ferroviario delle aree interne metaurensi e montefeltresche con la costa adriatica.

In particolar modo si pone  l’accento sulla mancanza di una valida alternativa al trasporto privato su gomma  con la negazione di un sistema di Trasporto Pubblico Locale integrato plurimodale.

Tale carenza si ripercuote con  negativi effetti sullo sviluppo di un comprensorio dalle notevoli potenzialità  economiche nel comparto turismo, artigianato, piccola imprenditoria manifatturiera ed agricola, senza trascurare la presenza di eccellenze formative culturali ed artistiche costituite in primis dall’Università e dalla città stessa di Urbino, patrimonio Unesco.

La politica che ha favorito solo le aree costiere, dove si concentra la maggior parte della popolazione, ha svilito i  territori interni aggravando la vita alla popolazione residente anche in settori fondamentali come sanità e istruzione;  ma la speranza affinché si affermi la controtendenza a tale situazione non muore.

Esistono segnali , anche a livello di governo nazionale, che inducono ad un moderato ottimismo : tale è lo spirito su cui si fonda la Giornata di quest’anno  con un chiaro segnale di speranza per la gente del nostro territorio.

Al mattino presso la Stazione di Urbino si svolgerà una conferenza sui questi temi , nel primo pomeriggio, dopo un veloce spuntino con il ” Cestino del Viaggiatore”,   inizierà l’escursione a piedi dalla Stazione fino al “Casello della Signora Antonia”  (6 km a/r),  ubicato   a cavallo di due  magnifici viadotti  costruiti in mattoni. Durante la passeggiata si prevedono intermezzi d’ arte con piccole mostre degli artisti Stefano Furlani, Galliano Uguccioni, Sabrina Gennari e del fotografo Mattia Barbotti.

Successivamente si visiterà il CEA di Legambiente Urbino ubicato in panoramica posizione  di fronte al complesso urbano, unico ed incomparabile, della Capitale Montefeltresca.

L’attività dell’Associazione FVM nel mese di marzo ha  segnato altri due importanti momenti:
una  conferenza, frequentata da numeroso pubblico, sull’importanza dei treni nella Valle del Metauro tenuta nel tradizionale Treno Verde di Legambiente stazionante  a Pesaro  e la partecipazione al convegno “Ferrovie e natura, greenways e slow train un nuovo modo di fare turismo” all’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Rimini, in cui l’esposizione delle possibilità turistiche della ferrovia Fano Urbino, ha suscitato notevole entusiasmo tra i giovani presenti.

Contro lo smog tuteliamo il trasporto pubblico?

Da molto tempo la situazione dell’inquinamento atmosferico diventa sempre più preoccupante e  la maggioranza delle città italiane ha superato troppe volte il limite massimo delle Pm10 consentiti dalla legge . L’assenza di piogge  in questo periodo dell’anno favorisce l’accumulo delle sostanze inquinanti con deleteri effetti sulla salute di noi tutti.

Le associazioni ambientaliste alzano la voce ed  ogni comune cerca di porre rimedi di diverso tipo. Anche il Ministero dell’Ambiente sta predisponendo  immediate misure per fronteggiare l’emergenza smog. Dai primi risultati si direbbe fatica sprecata visto il costante aumento dei valori registrati.

Tutti quanti concordano  su un  fatto: va potenziato e migliorato il trasporto pubblico.

Anche il presidente di Adriabus, Sen. Giorgio Londei, si è espresso pubblicamente in questo senso: “ investire nel trasporto pubblico è investire nella salute delle persone….  bisogna fare in modo che dimagriscano le grandi città e che si ritorni a ripopolare la montagna e la collina . Per fare ciò il trasporto pubblico locale è fondamentale”.

Noi dell’associazione FVM,  che da decenni sosteniamo come il non riattivare la linea Fano Urbino   costituisca un  errore fondamentale quanto irrimediabile per il futuro delle nostre zone e non solo alla luce di quanto affermato dalle argomentazioni  del senatore Londei, non possiamo che essere soddisfatti nel leggere tali dichiarazioni.

Però tale vicenda assume sempre più i connotati delle previsioni di Cassandre inascoltate .

Dispiace ricordare che il senatore Londei , quando era sindaco d’Urbino nel 1987, non riuscì a convincere il Ministro dei Trasporti Signorile a mantenere il servizio ferroviario per la città di Urbino, come fecero Ascoli e Macerata, pur disponendo la Regione Marche delle risorse economiche per sanare la situazione.

Oggi si sarebbe potuto, invece,  beneficiare di tecnologie modernissime come i nuovi ecologici convogli elettrici  tipo “ Jazz” (utilizzati con notevole successo sulla linea Ascoli – Porto d’Ascoli-Ancona)  oppure degli   “Swing” ( entrati in servizio  in questi giorni sulla Civitanova-Macerata-Fabriano, che hanno sostituito le gloriose ma attempate Aln 668 /Littorine).

Con la ferrovia funzionante si sarebbe potuto, tra le tante possibilità d’uso, ottimizzare  l’efficienza del trasporto pubblico locale, progettare seriamente il decollo del turismo mediante una linea ferroviaria di grande  valore storico e paesaggistico  come affermato dal Ministro Franceschini,  realizzare il bike sharing nelle stazioni  con un sistema logico ed intelligente di piste ciclabili asservite.

Invece  siamo “fermi ”  a discutere sterilmente sul valore intrinseco dell’ importanza di  piste ciclabili o del trasporto ferroviario come se non ci fosse la possibilità di realizzarli entrambi; siamo “ fermi” a tollerare abusi sulla sede ferroviaria; siamo “fermi” ad assistere impotenti ai continui incidenti stradali nei quali  i giovani  sono le vittime più frequenti; siamo “fermi” a guardare il cielo sperando nella pioggia per abbassare il livello delle polveri sottili; siamo “fermi” attendendo un tavolo tecnico oppure  un  confronto di soluzioni tra gli amministratori dei territori e  gli esperti del ramo.

Mentre noi stiamo “ fermi”  gli altri territori al Sud delle Marche vanno avanti anzi procedono velocemente nel miglioramento  dei servizi di trasporto; la sensazione che ne deriva  è quella di vivere in un territorio in via di disfacimento tra l’indifferenza della politica e l’abbandono dei ruoli delle istituzioni.

La felicità di un territorio dipende anche dalla percezione che si ha di progredire .

Ci scusiamo per il disagio

“Ci scusiamo per il disagio. Treni, pendolari e odissee tutte italiane”, edito da Round Robin Editrice, è un libro scritto dai giornalisti Gerardo Adinolfi (Repubblica Firenze) e Stefano Taglione (Il Tirreno) ed è il racconto di un viaggio in Italia a bordo dei treni pendolari, da sud a nord, da Ragusa a Torino, passando da Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.

Il  libro, forte di oltre 150 pagine di scorrevole lettura,  è presente  dal 27 novembre nelle librerie di tutta Italia.

Gerardo Adinolfi , per quanto riguarda le Marche,  ha scelto di raccontare la, ormai nota, vicenda della ferrovia Fano – Urbino. L’Autore si chiede  per quale misterioso motivo  Urbino, Città Patrimonio dell’Umanità di 15mila abitanti a cui  bisogna aggiungere oltre 13mila studenti dell’Università ed un esercito di turisti da tutto il mondo, sia raggiungibile  soltanto con la troppo usata automobile o con i pochi efficienti autobus.

Rileva l’ insofferenza del sindaco d’Urbino Maurizio Gambini che amministra una città importante ma isolata e, per risolvere il problema, vuole puntare sulla ferrovia.

Sono innumerevoli i “disagi”  cui devono sottostare  gli studenti, mentre i visitatori della città natale di Raffaello, circa 500mila all’anno,  potrebbero sicuramente  aumentare  almeno  del 15% se avessero la possibilità di utilizzare il mezzo ferroviario in pieno rispetto del fragile territorio urbano e del paesaggio montefeltresco.

L’Autore racconta una cronostoria molto dettagliata della ferrovia Fano Urbino, dall’1987 quando, nonostante le proteste, il servizio ferroviario fu sospeso fino alla dismissione del 2012 voluta dall’attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci; riferisce della mozione approvata nel febbraio 2015 dai Verdi in consiglio Regionale che  chiedeva l’annullamento del provvedimento ministeriale e  della volontà dell’ex assessore del comune di Pesaro ed ora consigliere regionale Andrea Biancani di trasformarla in pista ciclabile.

Adinolfi  sottolinea il costante impegno dell’associazione FVM che, grazie a numerosi studi, manifestazioni, incontri e  dibattiti, ha mantenuta  viva la memoria storica della ferrovia   al punto da produrre e consegnare “ gratuitamente “ al sindaco di Urbino il  progetto preliminare di ripristino elaborato in collaborazione con due Società di ingegneria, di importanza nazionale, specializzate in lavori ferroviari .

Piaccia o non piaccia la ferrovia Fano Urbino, nonostante i quasi 30 anni senza treni, non si può definire “un caro estinto” nè associarla alle entità ectoplasmatiche  del genere “fantasmi”.

Anzi è tanto visibile  e così importante per il nostro territorio che è riuscita, negli anni, ad  attirare l’attenzione di qualificati scrittori e giornalisti  fino a diventare un  capitolo-denuncia di una pubblicazione che illustra ed esamina, con passione e con precise argomentazioni, le molteplici difficoltà  di viaggiatori e pendolari in  Italia.

16^ Festa della stazione

Domenica 15 novembre torna la tradizionale “Festa della Stazione” a Fermignano.  La manifestazione, nata nel 2000 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ripristino della Ferrovia Fano-Urbino, è giunta alla 16a edizione.

La mattina, con inizio alle ore 10:00 nella Sala Comunale Monteverdi  (di fronte alla stazione ), saranno presentati 2 libri:  “ The branch line to Urbino” del Dr. Alan Doe e “I ferronauti della cosmovia” di Daniele Castiglia. Purtroppo gli autori non potranno essere presenti, ma, con il loro consenso, verranno descritti i loro libri per la grande attinenza con i temi della manifestazione.

“ The branch line to Urbino” è stato pubblicato nell’ isola di Wight dal Dr. Doe nel 2014. Lo scrittore, appassionato  di ferrovie  in visita ad Urbino, ha scoperto la  linea  metaurense ,  è rimasto colpito dalla sua bellezza e si è documentato su di essa. Tornato in Inghilterra si è proposto di pubblicare un libretto sulle vicende della Metaurense e sull’operato di FVM in collaborazione con un suo gruppo di lavoro. Questa la genesi dell’opera che risulta ben documentata e redatta con puntigliosa precisione.

Ricordiamo che nell’ isola di Wight, grazie all’ impegno di numerosi volontari si è riaperto al traffico una parte  del percorso ferroviario grazie alla formazione della  “Isle of Wight Steam Railway” dopo più di trenta anni di abbandono dagli anni 50′.
Questo è uno dei numerosissimi esempi di recupero di vecchie ferrovie che rivelano come nel Regno Unito si possa esplicare  l’ amore per il proprio territorio e le tradizioni.
Inoltre  tale ferrovia turistica , come tutte le altre  diffusissime nell’ambito britannico, costituisce un irresistibile richiamo per gli appassionati di tutto il mondo e rappresenta un vero affare per le attività locali.

“ I ferronauti della cosmovia. Treni, Sardegna e altre fughe ” pubblicato nel 2015 è il diario di quattro giorni sulle linee del Trenino Verde della Sardegna.  Una “piccola fuga” nel cuore dell’isola, capace di dischiudere una diversa prospettiva sul mondo. Lo scrittore Daniele Castiglia, incontra alcuni soci di FVM che condivideranno con lui il viaggio ferroviario diventando co-protagonisti.

Seguirà un incontro/ confronto con personalità politiche. Sono stati invitati a relazionare i consiglieri Biancani e Fabbri firmatari delle mozioni 17 e 18 sulla ferrovia Fano Urbino . Parteciperanno anche i Sindaci di Fermignano ed Urbino.

Nel pomeriggio “ Castagne e Vin brulè ” alla Stazione.

Per ulteriori informazioni  telefonare al 3278340801.

Mail da inviare a tutti i consiglieri regionali

 

Gentilissimo Consigliere,

ci rivolgiamo a Lei in occasione della discussione in aula delle mozioni n. 17 e 18 sulla Ferrovia Fano Urbino, presentate dai Consiglieri PD di Pesaro e Urbino (Biancani, Minardi, Talè, Traversini) e dal Consigliere 5Stelle di Urbino (Fabbri).

Come avrà potuto notare, vi sono due posizioni contrapposte: una che, secondo il più recente e politicamente corretto sentimento popolare verso le opere infrastrutturali, privilegia la ristrutturazione, ammodernamento e ripristino della linea con fini turistici e di trasporto; l’altra, in definitiva a favore del trasporto su gomma, che vorrebbe invece cancellare definitivamente la ferrovia trasformandola in pista ciclabile in grado di accogliere altri sottoservizi ( banda larga, gas, un nuovo acquedotto).

Il paventato  rischio di smembramento della linea ferroviaria esposto dai consiglieri PD non sembra credibile perché FS non ha mai fatto dichiarazioni pubbliche sulla volontà di vendere a privati ed anzi se non fosse stato per la richiesta di dismissione da parte dell’ex presidente della provincia Matteo Ricci la linea sarebbe ancora lì tutelata al 100% e GRATIS!!

Un dubbio si affaccia nella mente di un comune cittadino informato sul caso:per quale motivo il massimo esponente del PD pesarese,  attuale sindaco di Pesaro, fin dal 2010 si è adoperato con ostinazione per decretarne la morte tramite  la dismissione?

Non si rendeva conto, il nostro, delle conseguenze negative  inflitte al territorio marchigiano da una simile, sciagurata decisione? La provincia di Pesaro ed Urbino nel 2013 ( sempre gestione Ricci) ha chiesto ed ottenuto in comodato d’uso gratuito il tratto Canavaccio-Urbino; pertanto se si chiedesse l’estensione del comodato fino a Fano non servirebbe acquisire la tratta con inutile esborso di soldi pubblici ed il problema dell’eventuale vendita sarebbe risolto.

Degna della massima considerazione la recente dichiarazione del ministro dei Beni Culturali e del Turismo on. Dario Franceschini che nella sua recente visita al territorio si è espresso a favore del recupero della ferrovia. Anche il direttore della Fondazione FS ing. Luigi Cantamessa nell’agosto scorso, in un sopralluogo della linea, ha espresso il desiderio di inserire la ferrovia Fano-Urbino tra le ferrovie turistiche italiane ( la “Ferrovia del Lago”: da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico, la “Ferrovia della Val d’Orcia”: da Asciano a Monte Antico, la “Ferrovia del Parco“: da Sulmona a Castel di Sangro, la “Ferrovia dei Templi”: da Agrigento Bassa a Porto Empedocle).

Giova ricordare che il sedime è integro, le opere d’arte in ottimo stato, le stazioni centrali nei paesi serviti e la popolazione numerosa (bacino superiore alle 120000 unità, Pesaro esclusa). Non si ipotizza quindi il recupero di qualcosa di distrutto e difficilmente ricostruibile, ma di una linea i cui lavori di rinnovo sono molto simili a quelli di una manutenzione straordinaria su una linea in esercizio.

La popolazione dell’Alto Metauro si è sensibilizzata  a favore del ripristino tout court della ferrovia  al fine di interrompere l’ormai insostenibile isolamento di Urbino e della valle. Non  si dimentichi che uno dei fattori che ha causato la eliminazione di Urbino quale capitale europea della  Cultura  2019 è stata proprio la mancanza di un collegamento ferroviario stabile con il sistema nazionale di trasporto su rotaia (Matera, che ha vinto, lo ha con Bari).

Bisogna anche tenere in considerazione che esiste  un progetto preliminare di ripristino (realizzato da Associazione FVM insieme ad   una società di ingegneria ferroviaria di primaria importanza Pegaso ingegneria/Sistema ingegneria), con conseguente  utilizzo  del tracciato esistente,  a difesa e preservazione  dell’ambiente vallivo. La cosa risulta molto interessante visto che fino ad ora, a parte lo studio economico del 2003 della SVIM, nessuno studio infrastrutturale ha analizzato il tema chiave delle condizioni tecniche della linea e quindi ogni decisione presa fino ad ora è stata attuata al buio e spesso sulla base di dati fantasiosi suggeriti oralmente da chi è sfavorevole al ripristino. Il costo preventivato nel progetto preliminare è di 87 M€; se  l’iniziale ripristino lo si facesse come ferrovia turistica il costo si ridurrebbe a qualche milione di euro.

Stride con il buon senso la volontà  di distruggere una infrastruttura ferroviaria a favore di una ben più banale pista ciclabile; il tutto nel quadro di una pressoché impossibile futura realizzazione di un collegamento tipo metro tranvia di superficie, perpetuando l’isolamento del Montefeltro.

Siamo certi che Lei in qualità di Amministratore della cosa pubblica è conscio delle difficoltà e degli enormi costi cui andrebbero incontro le generazioni future se necessiteranno della costruzione di una nuova linea in diversa sede e si troverà con noi d’accordo su tali motivazioni.

In tal modo non si distruggerà ciò che abbiamo e che non potrebbe mai più essere riproposto con gli intenti originari di collegamento dai tempi dell’Unità d’Italia se non a costi esorbitanti  e con impatto inaccettabile sul territorio.

 

sandro.bisonni@consiglio.marche.it, manuela.bora@regione.marche.it , gianluca.busilacchi@consiglio.marche.it, mirco.carloni@consiglio.marche.it, anna.casini@regione.marche.it, piero.celani@consiglio.marche.it, fabrizio.cesetti@consiglio.marche.it, luca.ceriscioli@consiglio.marche.it, piergiorgio.fabbri@consiglio.marche.it, francesco.giacinti@consiglio.marche.it, enzo.giancarli@consiglio.marche.it, peppino.giorgini@consiglio.marche.it, elena.leonardi@consiglio.marche.it, giovanni.maggi@consiglio.marche.it, marzia.malaigia@consiglio.marche.it, luca.marconi@consiglio.marche.it, jessica.marcozzi@consiglio.marche.it, antonio.mastrovincenzo@consiglio.marche.it,

francesco.micucci@consiglio.marche.it, renato.minardi@consiglio.marche.it, romina.pergolesi@consiglio.marche.it, moreno.pieroni@regione.marche.it, boris.rapa@consiglio.marche.it, angelo.sciapichetti@regione.marche.it, federico.tale@consiglio.marche.it, gino.traversini@consiglio.marche.it, fabio.urbinati@consiglio.marche.it, fabrizio.volpini@consiglio.marche.it, sandro.zaffiri@consiglio.marche.it, luigi.zura@consiglio.marche.it

Mala Tempora currunt !

Torna in Consiglio Regionale la ferrovia Fano Urbino: martedì prossimo verranno votate due mozioni contrapposte: la n°17 del PD a firma dei consiglieri Biancani, Minardi, Traversini, Talè  proponente l’ acquisito da parte della Regione per salvaguardare la ferrovia mediante la realizzazione di…. una pista ciclabile (!) e la n° 18 del consigliere Fabbri ( Movimento 5 Stelle) che ne chiede la riattivazione ferroviaria con iniziale uso turistico.

La votazione ha un esito scontato a meno che il PD non ritiri la sua mozione: i 5 stelle immediatamente farebbero altrettanto, ma sicuramente non ci sarà alcun ritiro, perchè ancora brucia la sonora sconfitta di appena 9 mesi fa nella quale il PD fu messo in minoranza con la mozione 760 dei Verdi con ne chiedeva la riattivazione.Si vuole evidentemente la rivincita!!

Il PD sembra seriamente preoccupato delle sorti della ferrovia Fano Urbino e paventa  la vendita ai privati con effetto “spezzatino” del sedime . Per questo chiede che la Regione acquisisca la tratta.

In realtà però il grande rischio di smembramento non sembra credibile perché FS non ha mai fatto dichiarazioni pubbliche sulla volontà di vendere a privati ed anzi se non fosse stato per la richiesta di dismissione da parte di Ricci la linea sarebbe ancora li tutelata al 100% e GRATIS!!

Un dubbio si affaccia nella mente di un comune cittadino informato sul caso:per quale motivo il massimo esponente del PD pesarese,  attuale sindaco di Pesaro, fin dal 2010 si è adoperato con ostinazione per decretarne la morte tramite  la dismissione?

Non si rendeva conto, il nostro, delle conseguenze negative  inflitte al territorio da una simile, sciagurata decisione? La provincia di Pesaro ed Urbino nel 2013 ( sempre gestione Ricci) ha chiesto ed ottenuto in comodato d’uso gratuito il tratto Canavaccio-Urbino; pertanto se si chiedesse l’estensione del comodato fino a Fano non servirebbe acquisire la tratta con inutile esborso di soldi pubblici ed il problema dell’eventuale vendita sarebbe risolto, però il PD questa strada non la vuole percorrere  in quanto intenzionato ad acquisirla a tutti i costi. Nella mozione 17 non specifica neanche acquisizione “a titolo gratuito” perché teme di avere dei vincoli.

Sorge, quindi, spontanea la domanda:  come si spiega un tale accanimento? Perché i pesaresi sono così determinati ad entrare in possesso di un bene che non rientra nel   loro territorio? La risposta è una sola ( lo capirebe anche un bambino):  solo attraverso la proprietà acquisita ed esclusiva  se ne può disporre a  libero piacimento: vendita a qualche multiservizi ? Vendita ai privati delle aree di stazione?

Così,dopo la dichiarazione a favore della ferrovia del Ministro dei Beni Culturali Ambientali e del Turismo On. Franceschini  durante la  recente visita al territorio, dopo il sopralluogo  del Direttore della Fondazione FS ing. Cantamessa sulla ferrovia in oggetto, dopo le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  e del Presidente FS Michele Mario Elia al Meeting di Rimini  in cui hanno affermato che oltre all’Alta Velocità bisogna investire nei treni  regionali e nel turismo “lento”, si assiste all’incongruo atteggiamento del PD locale che, invece di chiedere subito un incontro con i Ministri competenti (  stesso schieramento politico) per far riaprire la ferrovia Fano Urbino almeno a livello turistico , cosa preferisce fare?

Getta la maschera e presenta una mozione per acquisire la tratta per  farne una ciclabile e soprattutto (come ben noto) un acquedotto. Quindi la Regione Marche, oltre ad eventuali  oneri d’acquisizione, dovrà provvedere anche  alla sua manutenzione e messa in sicurezza: la Regione Marche ha fondi da spendere per investimenti improduttivi?

Una  proposta molto più razionale e ed economicamente valida è questa: utilizzare gli stessi fondi per risistemare il tracciato ad uso di treni storico-turistici !

Fa molto riflettere il fatto che i politici eletti nella Valle del Metauro,   siano essi  consiglieri regionali, sindaci o consiglieri comunali,  invece di lottare per una vera ed efficace riqualificazione e sviluppo del loro territorio, assistino ed assecondino passivamente il volere di coloro che di questo territorio non  fanno parte.

L’impegno del Sindaco di Urbino Gambini sulla questione è ben noto e riconosciuto dalla popolazione; sconcerta, di contro, il silenzioso comportamento del Sindaco di Fano che , con una azione decisa ed illuminata, dovrebbe contrapporsi per arrestare la continua emorragia e perdita patrimoniale  di valori ed opportunità per risollevare la disastrosa situazione del turismo e dell’economia culturale della sua città.

La connessione ferroviaria di Fano con Urbino costituisce uno strumento primario  per il  rilancio turistico ed economico delle due città e dell’intero comprensorio della vallata.

Si assiste,invece, alla completa separazione degli interessi della politica da quelli dei cittadini.

 

Il treno “fantasma” fa paura.

Sono della scorsa settimana le esternazioni pro-treno fatte dal Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali Franceschini in risposta alla proposta del Sindaco di Pesaro Matteo Ricci di convertire la linea ferroviaria per Urbino in una pista ciclabile.

Le parole del Ministro, fortemente propositive verso un ripristino della linea, quantomeno a livello turistico, hanno spiazzato tutti, persino i soci FVM che speravano in un appoggio alla loro lunga battaglia ma non si aspettavano tanta decisione. Il Ministro ha parlato infatti di tutela, vincoli ed interessamenti del suo dicastero alla questione onde scongiurare danni maggiori di quelli già fatti.

Evidentemente anche il Sindaco di Pesaro ed il suo entourage hanno sobbalzato all’idea di vedere scompaginati i loro piani. Piani sempre meno chiari. La ciclabile, ormai a sempre più persone, appare come sinonimo di opportunità di speculazioni edilizie nei pressi del tracciato e nei piazzali delle stazioni, di sanatorie di eventuali piccoli abusi perpetrati nelle sua vicinanze ma soprattutto conveniente coperchio di una rete di sottoservizi, in particolare un acquedotto al servizio di Pesaro.

Forse è per questo che il Sindaco di Pesaro, in occasione della visita dell’ on. Franceschini, era venuto a Fano a parlare di una valle che di certo non lo riguarda? O forse lo riguarda? Appunto i sottoservizi. E se nemmeno il palese intervento di un Ministro basta a rallentare simili convinzioni è evidente, che la posta in gioco è davvero grande.

Ma ecco che l’asso nella manica è già pronto da Luglio. Il rifiuto della revoca della dismissione, già ottenuto e segretato in perfetto stile PD pesarese. Sfoderato, per mostrare gli artigli, proprio dopo l’annuncio del Ministro e prima della Festa dell’Unità di Fano in cui si parlerà anche della “via verde del Metauro” o forse “via blu” se la si guarda un metro sotto terra…

E non basta, perché il documento non è firmato dal Ministro, ma da un suo funzionario. In effetti il ministro Delrio ed il suo vice Nencini non si erano sottratti recentemente a Fano ad una discussione per il treno, quindi si sono serviti dei tradizionali artifici ed amicizie a Roma per far passare, rapida ed in silenzio, la decisione che vuole essere la risposta al duro colpo incassato dopo le parole di Franceschini.

La realtà è che il treno fa paura! Fa paura ad una classe politica “Pesarocentrica” che teme lo sviluppo del territorio fuori dai suoi confini comunali e che trionfa inaridendo ciò che circonda il fortino ex capoluogo provinciale. Non passa l’abitudine di intervenire sui territori altrui, imponendo le sue scelte, per impoverirli e portargli via risorse. E non importa cosa ci sia sul piatto, avanti tutta! Tanto alla gente va bene ogni cosa.

Non a tutti per fortuna. Ieri ad Urbino, insieme al suo sindaco,  si è riunita la Commissione per la ferrovia Fano- Urbino con proposte interessanti per rispondere colpo su colpo a questa entusiasmante battaglia che vede il treno non solo come oggetto ma come il simbolo di un territorio che lotta per migliorare la vita dei propri cittadini.

La Commissione si riunirà ancora nelle prossime settimane per proseguire nel lavoro fatto e per evocare ancora questo fantasma del treno che perseguita ed impegna il Sindaco di Pesaro, potente ed influente…ma ormai consapevole che la realizzazione della sua  ciclabile non è e non sarà una comoda passeggiata.

il giorno di Cantamessa

https://picasaweb.google.com/117659964362604821377/IlGiornoDiCantamessa

 

Lunedi 10 agosto il Direttore della Fondazione FS, Ing. Luigi Cantamessa , è venuto a far visita alla ferrovia Fano – Urbino.

Appuntamento alla stazione di Fermignano dove, ad accoglierlo, oltre ai rappresentanti dell’Associazione FVM e delle Associazioni ambientaliste (FAI, Legambiente ed Italia Nostra) erano presenti il Sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri, il Sindaco di Urbino Maurizio Gambini ed il Consigliere regionale Piergiorgio Fabbri.

La Fondazione FS è stata costituita nel marzo del 2013 con lo scopo di  preservare e conservare a vantaggio delle generazioni future il Patrimonio di storia e tecnica del trasporto ferroviario in Italia. Ha già individuato e messo in attività 4 linee ferroviarie, prive di trasporto pubblico regolare, nelle quali RFI, socio fondatore  garantisce in regime di economia la manutenzione.

Le 4 linee  in grado di far conoscere itinerari inconsueti della nostra bella “ provincia italiana” sono: la Ferrovia della Val D’Orcia (51 km) Asciano-Monte Antico, la Ferrovia del Lago( 9 km) Palazzolo sull’Oglio-Paratico/Sarnico, la Ferrovia del Parco (76 km) Sulmona –Castel di Sangro, la Ferrovia dei Templi (10 Km) Agrigento Bassa-Porto Empedocle.  Altre linee si prevede entrino presto nel circuito di itinerari turistici e culturali della Fondazione.

L’ing. Cantamessa, rilevando come il Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali, on.le Dario Franceschini ha una forte sensibilità per queste iniziative, ha spiegato che un possibile iter per la preservazione e valorizzazione della Fano-Urbino possa essere un “Protocollo d’intesa” tra i Comuni e tutti gli Enti interessati, in primis la Regione.

Il sindaco d’ Urbino Maurizio Gambini si è già detto disponibile a fare da iniziale capofila.

Percorrendo il tratto da Fermignano ad Urbino L’ ing. Cantamessa è rimasto affascinato  dal paesaggio collinare ricco di vegetazione e dallo stato di conservazione delle opere d’arte. Al casello della Strada Rossa, mantenuto magnificamente dalla sig.ra Antonia, per 50 anni casellante delle FS, a cui ha stretto con affetto la mano, è stato offerto un piccolo buffet di prodotti tipici locali.  Di fronte all’esuberanza di fiori e colori a stretto contatto con la ferrovia, il commento è stato: “..questo non è un ramo secco, è un ramo fiorito ! ”.

Tutti i presenti,  sottolineando  che la ferrovia Fano Urbino non è una linea desertificata dai flussi di traffico viaggiatori ma potrebbe essere una vera spina dorsale del trasporto pubblico, hanno ribadito la necessità di evitare possibili compromissioni future.

Il treni turistici sulla ferrovia Fano Urbino potrebbero essere dunque il primo passo verso una riattivazione totale della linea, ponendo fine ad una ferita inflitta al territorio. Il consigliere regionale Piergiorgio Fabbri ha individuato nella Macro Regione Adriatico-Ionica il canale privilegiato per ottenere potenziali finanziamenti dall’Europa.

Concludiamo cedendo simbolicamente  il testimone  ai rappresentanti dei comuni del territorio della Valle del Metauro per l’ennesima volta.

A questo punto aumenta il grado di  responsabilità di ogni singolo amministratore locale che si trova, volente o nolente, di fronte ad un bivio: promuovere il proprio paese dal ruolo di “paese sconosciuto” a “borgo di eccellenza”  grazie alle sinergie offerte e legate ad un sistema di trasporto di prim’ordine ( treno, bus, bicicletta e.. cavallo di S.Francesco) oppure vederlo inesorabilmente avviato alla decadenza ed alla povertà economica e culturale grazie a scelte miopi ed arretrate.

Macerata in arrivo 8 nuovi treni…e la ferrovia Fano Urbino?!?

https://picasaweb.google.com/117659964362604821377/Macerata8NuoviTreniELaFanoUrbino


Mercoledì 16 luglio u.s. alle h 11,15 dalla stazione di Macerata è partito verso Ancona, in viaggio inaugurale, il primo degli otto treni di ultima generazione SWING (ATR 220 fabbricazione polacca PESA) che entreranno in servizio lungo la ferrovia Fabriano – Civitanova.

Alla cerimonia di inaugurazione e consegna mezzi ha presenziato l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, l’assessore regionale maceratese Angelo Sciapichetti, il presidente della provincia Antonio Pettinari, il sindaco di Macerata Romano Carancini e altre autorità.

Numerosi anche i cittadini e curiosi che si sono presentati in stazione per osservare il moderno Swing convoglio diesel destinato a viaggiare su tratte non elettrificate con un’offerta di 161 posti a sedere, 2 postazioni per mobilità ridotta tutti corredati da presa elettrica per computer, telefonini e altri dispositivi  che può raggiungere la velocità di 130 chilometri orari. Sono inoltre installate sei telecamere interne e quattro esterne per garantire una videosorveglianza a 360°, e dei monitor e apparecchi audio per una migliore comunicazione ai passeggeri. Composto da tre carrozze è un convoglio con architettura open space per offrire un’esperienza di viaggio più gradevole e permettere una visibilità complessiva del treno.

Per il sindaco di Macerata Carancini per la qualità della vita delle persone si aggiunge un valore fondamentale: la mobilità. Finalmente mezzi dignitosi al passo con i tempi, ma non deve essere un punto di arrivo ma di partenza. Va oggettivamente riconosciuto che il treno è un mezzo di trasporto facile, semplice, immediato, economico alla portata di tutti. In termini di trasporto Macerata torna ad essere un luogo dignitoso con una propria identità.

Il presidente della provincia Pettinari ha ricordato il periodo in cui la ferrovia Civitanova-Fabriano ritenuta un ramo secco rischiava di essere tagliata ma l’amministrazione provinciale e le comunità locali convinsero le FS dell’importanza della linea per il loro territorio e parteciparono agli investimenti per l’abbattimento dei costi attraverso l’automazione dei passaggi a livello e delle stazioni. Ha altresì manifestato l’orgoglio di chi ha creduto nella ferrovia anche per la valorizzazioni degli eventi principali maceratesi allo Sferisterio con il treno della lirica. Altro aspetto fondamentale e il miglior servizio per gli studenti che frequentano l’università di Macerata e Camerino.

Per l’assessore regionale Sciapichetti un segnale forte su una linea giustamente criticata, finalmente per studenti e lavoratori e visitatori di Macerata condizioni migliori ma bisogna lavorare per rendere il servizio ancora più fruibile.

L’amministratore delegato di Trenitalia Soprano ha spiegato dell’importanza di rinnovare i treni per un migliore servizio. L’acquisto dei nuovi treni Swing è stato possibile grazie al contratto di servizio della Regione Marche con Trenitalia. Ha anche espresso i complimenti alla dirigenza regionale per la puntualità dei pagamenti.

Ovviamente alla cerimonia era presente una delegazione dell’associazione FVM che continua a non capire l’ arrendevolezza di tanti a non provare nemmeno a lottare per riaprire la ferrovia Fano Urbino constatando ancora una volta  che la sensibilità e le spinte verso il miglioramento del trasporto ferroviario non appartengono solo nelle regioni avanzate del Nord Europa o alla provincia autonoma di Bolzano ma ci sono anche  nella nostra Regione Marche.

Lo SWING di Macerata è il sesto di un ordine di 40 treni in tutta Italia (otto dei quali destinati alle Marche) e la linea di Macerata è la seconda in Italia a beneficiarne (dopo la Aulla – Lucca). Le Marche infatti, insieme alla Toscana, sono tra le regioni più virtuose e come già fu per la Ascoli – Porto D’Ascoli che vantò il primo JAZZ d’Italia, ora la linea di Macerata può vantare uno dei primi SWING. Durante l’estate si effettueranno anche lavori di ammodernamento del binario simili a quelli che potrebbero rimettere in attività la Fano Urbino.

Una regione virtuosa e lungimirante quindi ma a due velocità, quella del progresso e miglioramento che investe le province del sud con nuovi treni e linee potenziate. L’altra, quella della rassegnazione e dell’arrendevolezza nella parte nord che continua ad accentrare sulla costa ed in particolare a Pesaro servizi ed infrastrutture mentre l’entroterra deve lottare da solo per i servizi e collegamenti più elementari.

Ci auguriamo che l’onda di questa modernizzazione nel trasporto pubblico su ferro travolga a breve anche i paesi della Valle  del Metauro ed Urbino, prima che per la ferrovia Fano-Urbino sia davvero troppo tardi.

Il turismo ferroviario attrae!

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Sabato 27 Giugno, sulla linea ferroviaria del San Gottardo, si è svolto un grande evento internazionale a celebrazione della storica linea montana capolavoro dell’ingegno umano e degli storici ma potenti treni che l’hanno percorsa.

E’ stata una grande festa della ferrovia, come frequentemente avviene nel paese Elvetico, cui l’associazione FVM ha voluto prendere parte con una gita ufficiale per approfondire le tematiche sul turismo ferroviario.

Partenza sabato 27 giugno alle h 8. 40 dall’italiana Luino con treno storico dell’Associazione Verbano Express con trazione elettrica per raggiungere Erstfeld ( Svizzera) dove si è immortalato l’arrivo di due treni a vapore : il primo proveniente da Francoforte  (doppia trazione) e l’altro da Zurigo ( titolare una locomotiva francese di costruzione canadese) con a bordo centinaia di turisti provenienti da tutta Europa.

Sosta fotografica per le operazioni di rifornimento d’acqua delle locomotive a vapore senza risparmiarsi nei movimenti di manovra con centinaia di fotografi all’opera.

Il viaggio di ritorno ha fatto tappa a Wassen per assistere dall’alto al transito dei treni a vapore sulle spettacolari elicoidali della linea ed infine da Faido il nostro treno si unisce a quello a vapore tedesco per una spettacolare marcia parallela del treno italiano (unito a quello tedesco) con il convoglio francese per molti km fino alla definitiva separazione dei convogli e ritorno a Luino.

Alcune considerazioni: il turismo ferroviario attrae,  è altamente spettacolare e costituisce un evento culturale.

Tutti i treni storici erano colmi di turisti; il tragitto nelle valli del Reuss e del Biasca era presenziato da centinaia di persone pronte ad immortalare e salutare il passaggio dei treni: sembrava il giro d’Italia!

I treni storici in Svizzera, Francia e Germania costituiscono un veicolo propagandistico ineguagliabile per i territori meta delle escursioni in occasione di sagre e manifestazioni, con rilevante risonanza e promozione a livello internazionale.

I partecipanti (sui treni e non), come FVM, hanno pernottato negli hotel delle città di partenza e mangiato ad Erstefeld nei ristoranti, in stazione o nei banchetti di wurstel imbastiti nei pressi del treno (sui marciapiedi della stazione!!) creando certamente un indotto della manifestazione di tutto rispetto.

La possibilità di avere  uno strumento turistico di tale portata è una fortuna che pochi si possono permettere: noi potremmo avere questa fortuna perché abbiamo la ferrovia Fano Urbino che oltre al trasporto pubblico ha nel turismo il suo punto di forza,  in un comprensorio ben più ricco di motivi d’interesse del pur magnifico Canton Ticino.

Malgrado  le svariate  iniziative proposte da FVM con lo scopo di sensibilizzare la popolazione e gli amministratori  dei territori, ancora  si assiste ad una  apparentemente ingiustificata riluttanza  a riaprire la ferrovia , vero e sicuro volano per un sano sviluppo ambientale, sociale e turistico  .

Sul treno la delegazione FVM  ha condiviso il viaggio con Alessandra Miglio, l’Assessore al territorio di Luino, spontaneamente presente sul treno per provare come i vicini svizzeri valorizzano le loro linee ferroviarie. Invitiamo i nostri amministratori ad imitare questa lungimirante amministratrice pubblica.

Solo sperimentando quello che altri hanno saputo fare si potrà giungere alla miglior soluzione anche per la nostra linea Metaurense.

Per i confronti progettuali FVM è sempre a disposizione…ancora meglio per replicare esperienze come quella di Erstefeld con qualche curioso ed attento politico anche delle nostre terre.