concorso per le scuole 100 anni ferrovia fano fermignano

 

Finalità primaria del Concorso è quella di sensibilizzare gli studenti alla consapevolezza di far parte di un territorio comune, assieme ad una concezione della mobilità rispettosa dell’ambiente. Scopo del concorso è anche quello di contribuire alla delicata opera degli insegnanti nella formazione, invitando le giovani generazioni alla riscoperta della tradizione, della cultura e della storia del luogo in cui crescono.

Tema del concorso: Alla riscoperta della storia, della tradizione e della cultura del territorio attraverso un viaggio in treno sulla ferrovia Fano-Urbino immaginandolo attraverso i ricordi dei genitori o dei nonni o fantasticando.

Il regolamento del concorso si trova presso le segreteria della scuola o scaricabile dal questo  sito www.ferroviafvm.it.

La ferrovia Fano Fermignano inaugurata il 1° maggio 1915, è la più giovane ferrovia delle Marche, insiste in un percorso di minor lunghezza delle altre vie di comunicazione ( via Flaminia, SS73bis), il suo tracciato ha caratteristiche tecniche di notevole valore  ancor oggi.

Purtroppo miopia politica, interessi privati e non curanza di molti ne hanno sempre impedito lo sviluppo. Non vi è quindi modo migliore, per ricordare e celebrare questa splendida linea che attraversa il nostro territorio, se non quello di lasciare che sia la fantasia e la creatività dei cittadini di domani a descrivere come vedono un’opera che fu il frutto della determinazione e dell’ingegno dei cittadini di 100 anni fa.

Come Harry Potter parte, per raggiungere la scuola di magia di Hogwarts, dal binario 9 e ¾ della stazione Londinese di King’s Cross sul treno della locomotrice scarlatta 5972 Holton Hall della Great Weastern Railway , adesso facciamo partire i bambini ed i ragazzi sul treno della Fano – Urbino, ma attenzione, i “babbani” quel treno non lo possono vedere!

Covegno nazionale a Fermo

Convegno nazionale a Fermo dal titolo: Da Beenzanica alle moderne ferrovie per la mobilità ed il turismo

15^ Festa stazione di Fermignano: la Freccia Ducale

 

Si lamentano adesso, gli operatori turistici pesaresi e, alla stesso modo, si lamenta il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ma durante la sua “brillante” guida della Provincia si è adoperato con singolare dinamicità e determinazione per eliminare l’unica ferrovia interna del nostro territorio che favorirebbe l’aumento dei passeggeri.

L’eliminazione del servizio garantito da Italo significa meno concorrenza sulla stessa tratta, tariffe più alte, quindi meno passeggeri, meno turismo, meno servizi di trasporto per chi si muove per affari, studio e piacere .

Se non ci si attiva fortemente adesso con iniziative di grande valore, come il favorire il trasporto ferroviario di qualità e la riattivazione della Fano- Urbino , vettore trainante dell’economia locale, vedremo il nostro territorio condannato ad una decadenza inarrestabile in un prossimo quanto incombente futuro.

Le ferrovie rappresentano tuttora una grande occasione, il mezzo su rotaia sarà inesorabilmente tra i principali vettori di persone e cose. Basta un minimo sforzo ed informarsi adeguatamente per rendersi conto di questo dato di fatto : le comunità che hanno investito nel trasporto pubblico razionale e plurimodale hanno realizzato e potranno mantenere notevoli opportunità di sviluppo.

Nell’ambito della manifestazione si svolgerà una tavola rotonda dal titolo :“ Le reali prospettive per la riapertura della Ferrovia Metaurense alla luce degli ultimi eventi, per il rilancio e lo sviluppo turistico, imprenditoriale e trasportistico nella Valle del Metauro”. Questo incontro avrà luogo nel pomeriggio ( ore 15,00) presso Sala Multimediale Monteverdi ( nelle pressi della stazione di Fermignano) ; sono stati invitati, oltre agli esperti del ramo, anche i sindaci del territorio ed esponenti della cultura , del mondo del lavoro e della politica.

Come di consueto vi saranno: mostre modellistiche, fotografiche, presenza di mezzi storici, della Protezione Civile e dei Vespa Club. Sarà scoperta una targa in memoria di Giuseppe Mearelli, ultimo grande Capostazione di Fermignano. L’invito a partecipare è rivolto a tutti in considerazione dell’importanza del tema dell’evento per la nostra valle.

Lupi a Fano ma nessuno parla della ferrovia

La cosa risulta ancora più sconcertante se si consideri che il Ministro delle Infrastrutture Lupi, grazie all’amicizia con il consigliere regionale Carloni, è stato a Fano ad interloquire con amministratori ed imprenditori locali per due volte nell’arco di poco più di un anno. Non si comprende come in quest’ultima occasione ( 27 agosto) si sia parlato dell’ autostrada Fano Grosseto, del casello autostradale del Fenile, dell’ aeroporto di Fano, ma della ferrovia Metaurense , che pure è un’opera strategica e prioritaria per il nostro territorio, non una dichiarazione.

Ad onore del vero, nella precedente visita del ministro Lupi a Fano ( 6 luglio del 2013), una delegazione di FVM era riuscita a parlare con il Ministro , ottenendo una promessa d’incontro a Roma almeno con un suo Sottosegretario. L’appuntamento sarebbe stato programmato tramite il consigliere regionale Mirco Carloni : per quale motivo siamo ancora in attesa della convocazione ?

In quell’occasione il ministro Lupi aveva posto in evidenza il ruolo fondamentale rappresentato da una rete di trasporto regionale e locale. Sue testuali parole ” ..non si può realizzare l’Alta Velocità e poi dimenticarsi delle linee locali che devono averne la stessa forza e la stessa valenza e non sono in contraddizione con il sistema primario ma anzi lo alimentano”.

Anche il sindaco di Fano vanta amicizie importanti come il Viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, anche lui in visita a Fano durante la recente campagna elettorale . Sabato 31 maggio aveva dichiarato: “ ….compiuta la realizzazione della rete ad Alta Velocità, di cui anche i marchigiani hanno potuto beneficiare con i servizi dei treni Freccia Rossa e Italo , lo Stato e le ferrovie daranno più attenzione ed investimenti alle ferrovie regionali, soprattutto quelle che connettono i territori interni alle linee principali”.

La” riluttanza ” a parlare della ferrovia Fano Urbino da parte di alcuni esponenti politici ed amministratori del nostro territorio, ci è stata confermata anche dal Presidente della Commissione Trasporti Michele Meta il 18 dicembre 2013 a Roma, in un’ audizione con FVM ottenuta tramite l’interessamento del presidente di Adriabus Giorgio Londei.

Nell’incontro l’Onorevole era più che consapevole della giusta validità di ripristinare il servizio ferroviario della Metaurense sia per l’elevato numero di utenti (che attualmente si attestano sui 2, 5 milioni l’anno) sia, soprattutto, per l’efficienza ed il costo più basso rispetto ad altri sistemi di trasporto .

Come ci ha confermato l’Onorevole Meta lo Stato è pronto a fare la sua parte. Apparentemente “la timidezza”di chiedere tale intervento , sembra essere alla base del mancato ritorno del treno.

Se questa supposta “timidezza” fosse dettata dalla difficoltà di conoscere o comprendere nei suoi vari aspetti tale argomento ferroviario, l’associazione FVM mette a disposizione di tutti le proprie conoscenze ( compreso il progetto di ripristino preliminare).

Se invece la “timidezza” fosse dettata dal fatto che lo Stato possa rispondere affermativamente alla richiesta di un comprensorio in grande sofferenza per il progressivo smantellamento delle strutture sociali e collettive, è lecito ed inevitabile per ogni cittadino porsi questa domanda : chi vuole impadronirsi del sedime e delle aree ferroviarie , per farne cosa e perchè ?

Treno e bici: soluzione vincente

Il suo unico traguardo fisso sembra essere la distruzione di un patrimonio infrastrutturale che il nostro territorio ha la fortuna di avere, ma che non ha mai ricevuto da parte di distratti amministratori della cosa pubblica, la degna attenzione per sfruttarne le potenzialità. Non a caso, infatti, il dibattito sulla ferrovia metaurense è tornato in auge. Dopo una madornale serie di errori strategici nel passato ( tra cui i mancati ripristino e completamento con Fabriano e S.Arcangelo ed il recente scellerato decreto di dismissione), è emersa la consapevolezza che ,recuperare la ferrovia Fano Urbino quale asse di trasporto di massa, è l’unico modo per togliere dall’isolamento un territorio riallacciando i collegamenti con le grandi vie di trasporto su ferro.

Le motivazioni che adduce For.bici per cui bisogna rinunciare alla ferrovia Fano Urbino sono di una tale banalità ed inconsistenza che non vale neanche la pena di soffermarsi.

Per fortuna la presa di posizione del nuovo Sindaco di Urbino Gambini , che ha trovato l’appoggio del Presidente della Regione Spacca, ha rotto le uova nel paniere a questa abile macchinazione.

E’ invece vero che FVM ha , dal 2010, ideato e proposto un sistema ciclo viario a tema, collegato con la ferrovia, che tende ad una vera valorizzazione del territorio e al suo sviluppo; tale collaborazione tra bici e treno ha un consolidato ed incontestabile successo di pubblico, in tante località nazionali ed europee, grazie proprio ed esclusivamente a questa formula vincente.

Infine (con buona pace per For.Bici) la crescente consapevolezza dell’ importanza di un’ infrastruttura ferroviaria, espressa anche da alcuni autorevoli architetti ed urbanisti, impedirà che un’idea “demenziale” possa cancellare definitivamente 100 anni di storia di una via ferrata, unica risorsa per lo sviluppo futuro di tutta la vallata metaurense.

A Volponi

Titoli al 4% o bond argentini?

Ci sono forti pressioni affinché gli amministratori locali decidano in fretta il destino della ferrovia Metaurense senza conoscere come stanno veramente le cose, ma almeno ora sanno anche che il presidente Spacca si è reso disponibile a cercare risorse per la recupero. Quindi si può fare!!!

I comuni della vallata del Metauro hanno ricevuto dai loro progenitori un capitale enorme: il valore di una ferrovia di 50 km è di circa 600 milioni di euro.

Ci pensassero bene se vogliono investire questo patrimonio in titoli sicuri al 4% o in bond argentini !!!

Le serpi e i topi non sono tra i binari!

Venerdì 1 agosto , presso la “Grotta” della chiesa di S.Agostino in Fossombrone, avrà luogo alle ore 21,00 un incontro sulla Ferrovia Fano-Urbino. Dopo gli ultimi avvenimenti e le numerose dichiarazioni di amministratori ed associazioni si sta delineando sempre più chiaramente la situazione su questo problema della Ferrovia ed il dibattito ( riaprire oppure trasformare) assume i connotati di una vicenda che valica i confini della valle metaurense. Organizzato da Carlo Ruggeri e da FVM l’incontro vedrà la presenza di alcuni Sindaci ( Urbino, Fermignano, Piobbico), amministratori, politici ed i rappresentanti di tutte le forze favorevoli al ritorno del treno. Saranno illustrate motivazioni, mostrati i progetti e le valutazioni che impongono la riapertura del servizio su rotaia. La popolazione è invitata all’evento ideato.

 

Il Presidente di Regione Spacca ha mostrato interesse per la ferrovia all’ incontro con il sindaco di Urbino,  così alcuni sindaci della Vallata (prontamente telecomandati ??) , hanno immediatamente inviato un loro comunicato per mettere i bastoni tra le ruote. Sembrano comunque a corto di argomenti: il problema del lago artificiale a San Lazzaro è stato risolto da tempo e i topi e le serpi in oltre 10 anni che andiamo a tagliare la vegetazione non li abbiamo mai visti!

Venissero all’incontro di Fossombrone per spiegare le loro motivazioni (se ne hanno!!)

 

Perchè Pesaro non vuole la ferrovia?

Consideriamo le recenti esternazione dell’assessore del comune di Pesaro Biancani sulla ferrovia Fano Urbino, poco consona al suo ruolo, dato che il percorso non insiste nel suo comune.

Pertanto si ritiene che Biancani non debba intervenire nel dibattito rivestendo il suo ruolo ufficiale. Nessun altro assessore di altri comuni si è mai permesso di interferire nelle scelte del comune di Pesaro, quindi quanto afferma Biancani è da ritenere solo (!) opinione personale.

Ricordiamo ancora una volta che il Consiglio Provinciale nel 2009 si era espresso con la delibera 15/2009 a favore del ripristino, con obbligo al Presidente della Provincia di produrre progetti a tal fine. Non solo ciò non è stato ottemperato ( caso gravissimo), ma la nuova Giunta provinciale nel 2010, guidata dal pesarese ed attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sovvertì, in dispregio delle norme, la Delibera di Consiglio con una delibera di Giunta (Deliberazione Giunta 217/2010).

Viene da chiedersi: perché mai Pesaro è così interessata allo smantellamento della ferrovia Fano Urbino?

Il suo traffico cittadino non verrà assolutamente perturbato dai treni, al contrario sarà alleggerito dalla minor incidenza di traffico automobilistico privato e dalle corse di autobus. Queste ultime si ascrivono a circa una sessantina in direzione Pesaro Urbino (via Morciola) ed un simile numero nella direzione Fano Pesaro provenienti dalla Valle del Metauro, soprattutto nel periodo scolastico.

Potrebbe sembrare lodevole ed altruistico che Biancani si preoccupi del traffico che opprime altri comuni e non il suo , tuttavia un tale atteggiamento sembra francamente poco credibile. Per di più l’opinione espressa sui passaggi a livello non trova alcuna corrispondenza in alcuna altra parte d’Italia, dove i passaggi a livello, pur essendo una criticità per il sistema ferroviario, sono paragonabili dagli esperti di traffico stradale alla stregua dei semafori….. presenti numerosissimi sulle strade!

Su una linea locale, inoltre, ipotizzando una ventina di treni nell’arco giornaliero, riteniamo assai difficile che 20 chiusure possano creare grandi problemi alla circolazione stradale. Inoltre nel nostro progetto si attuerebbe una drastica riduzione degli stessi.

Di contro sono i numerosi semafori che, assieme alle tante fermate extraurbane di autobus e superautobus, rallentano il traffico lungo la congestionata via Roma a Fano e via Flaminia, contribuendo all’aumento dell’inquinamento e alla pericolosità in distretti urbani molto popolosi. La risposta ideale a tale situazione è, guarda caso, proprio il treno che offre un servizio rapido e sicuro per le sua prerogativa di avere un percorso privilegiato, ovviamente, a patto di una gestione professionale adeguata e di una politica di investimenti intelligente e consapevole.

Tutto ciò non è rappresentato dalla proposta di istituire un sistema di trasporto di tipo ciclistico che non offre nè una soluzione accettabile ai problemi economici attuali nè una risposta adeguata alle esigenze di sviluppo del comprensorio, data la minima potenzialità e limitazione d’uso offerta dal mezzo.

Ci si chiede, per di più, che cosa proporrà l’assessore alle piste ciclabili per mettere in sicurezza i ciclisti che attraverseranno quelle pericolose intersezioni stradali? Forse vuole mettere un semaforo ad ogni incrocio? In tal caso si creerebbero più code che nei passaggi a livello.

Pertanto, il futuro della ferrovia Fano Urbino rappresenta per il comune di Pesaro ben altro problema ed altre opportunità.

Forse l’intromissione dell’assessore comunale di Pesaro, in vicende riguardanti territori al di fuori della sua giurisdizione è sintomo del desiderio dell’ex capoluogo di provincia di tenere a freno lo sviluppo dei comprensori limitrofi a favore del proprio?

Oppure il percorso della linea ferroviaria Metaurense interessa Marche Multiservizi, di cui il comune di Pesaro è socio di maggioranza, per la costruzione di un nuovo acquedotto?

Infatti, già da tempo gli acquiferi sotterranei di Sant’Anna e San Lazzaro di Fossombrone sono allo studio della SpA che fa profitti con acqua e rifiuti.

Ci auguriamo che le nostre supposizioni non corrispondano al vero, ma sembra troppo assidua la volontà dei politici pesaresi (Matteo Ricci, Mirco Ricci, Biancani) di chiudere per sempre la possibilità del ritorno del treno nella Valle del Metauro per non dubitare della loro buona fede.

Idea demenziale

Mentre il duo pesarese Ricci & Ricci persevera nell’ intento di distruggere definitivamente la ferrovia Fano Urbino senza alcuna giustificazione tecnica, senza alcuna condivisione delle loro scelte con i territori e le associazioni, cercando di annullare con le loro idee un patrimonio infrastrutturale di enorme valore culturale, storico ed ambientale costato nel secolo scorso decenni di lotte e notevoli soldi pubblici, finalmente qualcuno reagisce.

Il neo eletto sindaco di Urbino Maurizio Gambini, il primo cittadino della nostra perla turistica nonché patrimonio UNESCO, dopo tanti schiaffi alla sua città ricevuti per la carenza di collegamenti ferroviari (dalla bocciatura a Capitale della Cultura Europea, al turismo mancante, all’università meno attraente, alla nuova viabilità stradale che ha prodotto solo danni al paesaggio vedi bretella e nuovo parcheggio S. Lucia), risponde agli articoli dei quotidiani di domenica scorsa.

Negli articoli del Resto del Carlino e del Messaggero il consigliere regionale Mirco Ricci, omonimo ( e forse parente dell’ex presidente della provincia), faceva conoscere il suo emendamento per la riconversione della tratta ferroviaria Fano Urbino in pista ciclabile ricercando nei Fondi Europei le risorse.

Nel Messaggero di mercoledì 16 luglio Gambini replicava che Urbino è pronta a far le “barricate” contro un idea ritenuta “demenziale”, ed è pronto con una proposta alternativa che coinvolga le associazioni di categoria e gli imprenditori: la FERROVIA TURISTICA.

Mirco Ricci ha fatto appello al pragmatismo perché secondo lui la riattivazione della tratta è una lontana chimera, ci chiediamo: come si fa ha ritenere la riattivazione una chimera se nessuno ha mai provato ha riattivarla?

Dai politici locali mai una richiesta d’incontro con un ministro, mai un’interpellanza parlamentare, mai una seria determinazione ma solo finzione od incapacità.

Dietro il pragmatismo secondo noi si nasconda l’incompetenza di portare a termine grandi obiettivi oppure la volontà di lasciare immutato il trasporto pubblico locale affidandolo completamente agli autobus. Chissà perché??