Il treno “fantasma” fa paura.
Sono della scorsa settimana le esternazioni pro-treno fatte dal Ministro dei Beni Culturali ed Ambientali Franceschini in risposta alla proposta del Sindaco di Pesaro Matteo Ricci di convertire la linea ferroviaria per Urbino in una pista ciclabile.
Le parole del Ministro, fortemente propositive verso un ripristino della linea, quantomeno a livello turistico, hanno spiazzato tutti, persino i soci FVM che speravano in un appoggio alla loro lunga battaglia ma non si aspettavano tanta decisione. Il Ministro ha parlato infatti di tutela, vincoli ed interessamenti del suo dicastero alla questione onde scongiurare danni maggiori di quelli già fatti.
Evidentemente anche il Sindaco di Pesaro ed il suo entourage hanno sobbalzato all’idea di vedere scompaginati i loro piani. Piani sempre meno chiari. La ciclabile, ormai a sempre più persone, appare come sinonimo di opportunità di speculazioni edilizie nei pressi del tracciato e nei piazzali delle stazioni, di sanatorie di eventuali piccoli abusi perpetrati nelle sua vicinanze ma soprattutto conveniente coperchio di una rete di sottoservizi, in particolare un acquedotto al servizio di Pesaro.
Forse è per questo che il Sindaco di Pesaro, in occasione della visita dell’ on. Franceschini, era venuto a Fano a parlare di una valle che di certo non lo riguarda? O forse lo riguarda? Appunto i sottoservizi. E se nemmeno il palese intervento di un Ministro basta a rallentare simili convinzioni è evidente, che la posta in gioco è davvero grande.
Ma ecco che l’asso nella manica è già pronto da Luglio. Il rifiuto della revoca della dismissione, già ottenuto e segretato in perfetto stile PD pesarese. Sfoderato, per mostrare gli artigli, proprio dopo l’annuncio del Ministro e prima della Festa dell’Unità di Fano in cui si parlerà anche della “via verde del Metauro” o forse “via blu” se la si guarda un metro sotto terra…
E non basta, perché il documento non è firmato dal Ministro, ma da un suo funzionario. In effetti il ministro Delrio ed il suo vice Nencini non si erano sottratti recentemente a Fano ad una discussione per il treno, quindi si sono serviti dei tradizionali artifici ed amicizie a Roma per far passare, rapida ed in silenzio, la decisione che vuole essere la risposta al duro colpo incassato dopo le parole di Franceschini.
La realtà è che il treno fa paura! Fa paura ad una classe politica “Pesarocentrica” che teme lo sviluppo del territorio fuori dai suoi confini comunali e che trionfa inaridendo ciò che circonda il fortino ex capoluogo provinciale. Non passa l’abitudine di intervenire sui territori altrui, imponendo le sue scelte, per impoverirli e portargli via risorse. E non importa cosa ci sia sul piatto, avanti tutta! Tanto alla gente va bene ogni cosa.
Non a tutti per fortuna. Ieri ad Urbino, insieme al suo sindaco, si è riunita la Commissione per la ferrovia Fano- Urbino con proposte interessanti per rispondere colpo su colpo a questa entusiasmante battaglia che vede il treno non solo come oggetto ma come il simbolo di un territorio che lotta per migliorare la vita dei propri cittadini.
La Commissione si riunirà ancora nelle prossime settimane per proseguire nel lavoro fatto e per evocare ancora questo fantasma del treno che perseguita ed impegna il Sindaco di Pesaro, potente ed influente…ma ormai consapevole che la realizzazione della sua ciclabile non è e non sarà una comoda passeggiata.