Treno e bici: soluzione vincente
Il suo unico traguardo fisso sembra essere la distruzione di un patrimonio infrastrutturale che il nostro territorio ha la fortuna di avere, ma che non ha mai ricevuto da parte di distratti amministratori della cosa pubblica, la degna attenzione per sfruttarne le potenzialità. Non a caso, infatti, il dibattito sulla ferrovia metaurense è tornato in auge. Dopo una madornale serie di errori strategici nel passato ( tra cui i mancati ripristino e completamento con Fabriano e S.Arcangelo ed il recente scellerato decreto di dismissione), è emersa la consapevolezza che ,recuperare la ferrovia Fano Urbino quale asse di trasporto di massa, è l’unico modo per togliere dall’isolamento un territorio riallacciando i collegamenti con le grandi vie di trasporto su ferro.
Le motivazioni che adduce For.bici per cui bisogna rinunciare alla ferrovia Fano Urbino sono di una tale banalità ed inconsistenza che non vale neanche la pena di soffermarsi.
Per fortuna la presa di posizione del nuovo Sindaco di Urbino Gambini , che ha trovato l’appoggio del Presidente della Regione Spacca, ha rotto le uova nel paniere a questa abile macchinazione.
E’ invece vero che FVM ha , dal 2010, ideato e proposto un sistema ciclo viario a tema, collegato con la ferrovia, che tende ad una vera valorizzazione del territorio e al suo sviluppo; tale collaborazione tra bici e treno ha un consolidato ed incontestabile successo di pubblico, in tante località nazionali ed europee, grazie proprio ed esclusivamente a questa formula vincente.
Infine (con buona pace per For.Bici) la crescente consapevolezza dell’ importanza di un’ infrastruttura ferroviaria, espressa anche da alcuni autorevoli architetti ed urbanisti, impedirà che un’idea “demenziale” possa cancellare definitivamente 100 anni di storia di una via ferrata, unica risorsa per lo sviluppo futuro di tutta la vallata metaurense.